CHIRURGIA ESTETICA GINECOLOGICA – DOTT. VANNI VENTUROLI

Chirurgia Estetica Ginecologa
chirurgia esteticaCHIRURGIA ESTETICA DEI GENITALI FEMMINILI.

Rappresenta un capitolo relativamente nuovo nell’ambito della chirurgia ginecologica. Paradossalmente si è praticata una chirurgia ricostruttiva molto sofisticata nei casi di vaste demolizioni dei genitali per tumori o grossi traumi, mentre i difetti “minori” , il più delle volte spontanei, sia primitivi che secondari, sono stati assai poco considerati. Per questo anche le dirette interessate, non avendo fino ad un recente passato, alcuna nozione sulle possibili correzioni di questi difetti o soffrendo di un invincibile riserbo, non hanno pressato i chirurghi per conseguire le opportune correzioni degli stessi.

Solo in caso di prolasso genitale post parto, cercando di ricostituire l’architettura pelvi-perineale danneggiata, si dedicava una qualche attenzione anche all’estetica del risultato finale, ma nulla più.

Va riconosciuto che ci sono condizioni anomale dei genitali femminili che possono ingerire molto negativamente sulla vita sessuale, sullo stato psichico e, talvolta, anche in generale sulle prestazioni fisiche.

Anche in occasione di esposizioni sociali o cimenti apparentemente privi di componente erotica (doccia dopo fitness, costumi o indumenti attillati, sports tipo bicicletta o equitazione… ) possono insorgere inibizioni e frustrazioni di non poco conto. Tanto più intuitivo sarà il disagio nell’intimità specie se il partner non comprende la situazione o la sottolinea senza riguardi o agisce maldestramente durante il rapporto.

CHIRURGIA ESTETICA GINECOLOGICA – LE SITUAZIONI DEGNE DI CORREZIONE.

Sono tante le situazioni degne di correzione e alcune particolari e non classificabili, tuttavia i casi più frequenti sono dati da:

  • ipertrofia (simmetrica o asimmetrica) delle piccole labbra, costituzionale o secondaria con insorgenza tardiva
  • sfiancamento dell’introito vaginale e della vagina stessa, solitamente a seguito dei parti (prolasso)

seguono a distanza:

  • esiti traumatici di manovre da parto, episiotomie-episiorrafie mal condotte, talora invalidanti i rapporti
  • collasso-svuotamento delle grandi labbra, il più delle volte in età menopausale
  • esuberanza del cappuccio clitorideo
  • malformazioni congenite del basso tratto genitale fino alla cervice.

In sintesi, piccoli o grandi che siano le anomalie ossia poco o molto evidenti, primitive o acquisite, pur anche fossero una unica esigenza estetica, se costituiscono un problema vanno risolte.

L’iter, prima di un intervento di chirurgia estetica,  è sempre quello: valutazione preliminare, definizione del risultato finale (cui vanno lasciati margini talvolta ampi), presentazione delle tecniche chirurgiche applicabili al problema, procedimento anestesiologico (locale per piccole incisioni, spinale per i casi più impegnativi), descrizione del decorso e raccomandazioni post operatorie.

A quanti/e possano dubitare della necessità od opportunità di un interventi di chirurgia estetica,  rispondo unicamente affermando che difficilmente si è ringraziati tanto quanto accade dopo una corretta riduzione delle piccole labbra;  per la paziente è finito un incubo. Mai avrebbero sperato di potersi liberare così facilmente del problema dopo una attesa lunga anni e carica di dubbi, disagi, frustrazioni, paure. Ben si comprende come il confine fra “capriccio” estetico e patologia in senso lato sia molto labile, ma l’aver posto l’accento sulla componente estetica superflua ha collocato questa correzione chirurgica nell’ambito della medicina privata.

CHIRURGIA ESTETICA GINECOLOGICA – GLI INTERVENTI PIÙ RICHIESTI.

La riduzione delle piccole labbra è l’intervento di chirurgia estetica dei genitali più richiesto. Il problema attraversa molte fasce di età e talvolta viene affrontato dalla paziente dopo lunghi periodi di incertezze e frustrazioni.

Generalmente, questo intervento di chirurgia estetica si pratica in anestesia locale o tutt’al più in spinale.

Ci sono diverse tecniche e l’asportazione deve tener presente la vascolarizzazione, l’innervazione, la simmetria e la cromia. Di tutte le procedure, l’asportazione settoriale è certamente la più idonea a conseguire rapidamente un buon risultato. Per il post operatorio non si richiedono speciali procedure. Igiene ordinaria x due giorni con soluzione fisiologica e, soprattutto una delicata asciugatura, meglio col phon, successivamente si potrà usare un buon sapone una sola volta al dì e … tanta aria. In caso di problemi il trattamento sarà personalizzato.

Il reset del calibro vaginale e la riconformazione dell’introito vaginale è pure un intervento di chirurgia estetica spesso richiesto. In sintesi si tratta di modellare una parete posteriore esuberante anche se non si può parlare di prolasso vero e proprio. Tuttavia tale esubero rende poco gratificanti i rapporti per la coppia. Anestesia generalmente spinale. Ci si limita all’asportazione di un lembo mediano della vagina, più abbondantemente presso l’introito. Il decorso è veloce, sarà sufficiente detergere con blande soluzioni antibatteriche, il riassorbimento delle suture richiederà anche 20 giorni.

Piuttosto ricorrenti anche gli esiti cicatriziali delle episiotomie mal condotte o delle lacerazioni spontanee maldestramente ricomposte (di cui il caso più grave consiste nella lacerazione dello sfintere anale misconosciuta, ma qui si sconfina con la patologia vera e propria, altro capitolo). Queste lesioni si riscontrano in varie sedi, dall’introito fino ai fornici e alla cervice producendo sintomi dolorosi o fastidiosi proprio in occasione dei rapporti. In anestesia spinale per i casi più estesi, in locale per quelli più circoscritti, si procede all’asportazione dei tralci cicatriziali avendo cura di ricostituire un substrato di connettivo lasso o grassoso che faccia da cuscinetto di scorrimento. Il decorso postoperatorio è generalmente molto rapido.